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lunedì 30 gennaio 2017

Trekking nell'Isola di San Pietro

Trekking nell’Isola di San Pietro

Per il turista che scelga l’Isola di San Pietro per le proprie vacanze, il mare è, senza dubbio, l’elemento cardine di attrazione. Ma è anche vero che il turista di oggi non si accontenta più delle spiagge o delle scogliere incontaminate o del mare cristallino, ma vuole essere parte attiva, prediligendo quei luoghi dove la natura si integra con il mare. L’isola coniuga benissimo mare e natura ma, mentre le coste sono a tutti note, l’interno dell’isola, coi suoi panorami mozzafiato, è conosciuto soltanto da pochi. Con questa guida “ Trekking nell’Isola di San Pietro “ il Consorzio per lo sviluppo Turistico del Comune di Carloforte ha voluto colmare questo vuoto, offrendo al turista, in alternativa e in aggiunta al mare, 25 sentieri naturalistici tra cui scegliere e percorrere nel corso della vacanza. In generale si tratta di percorsi facili, da compiere in un tempo massimo di tre ore. Per ciascuno è indicato il grado di difficoltà, mediante palline di colore blu, nel numero da una a tre, con grado di difficoltà crescente. I sentieri sono segnalati con frecce colorate rosso-verde ed in qualche caso ( come già avviene in altre parti della Sardegna ) con delle pietre sovrapposte. I sentieri sono numerati e nella guida sono tratteggiati nei dettagli desunti dalla carta dell’isola di San Pietro dell’Istituto Geografico Militare. Le stagioni migliori per le escursioni sono la primavera e l’autunno. Si consigliano scarpe da trekking o tennis e una bottiglia d’acqua. Nel periodo estivo scegliere i percorsi che terminano al mare: col caldo un buon bagno ricompensa della fatica affrontata!



01 Canale di Capo rosso – Punta di Capodoglio


 Itinerario 01 – Canale di Capo Rosso – Punta di Capodoglio ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: sentiero impervio che porta al mare nel Golfo del Becco.
Difficoltà:  Il sentiero è ben tracciato, ma la vegetazione ha invaso e coperto in certi tratti la vecchia strada carrabile non vi sono grosse difficoltà, le pendenze sono di modeste dimensioni.
Attrezzatura: Pantaloni lunghi, scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: 1 ora + 30’ A/R.
Partenza: 39° 8’54.34”N – 8°13’56.49”E
Si posteggia la macchina presso il curvone che porta a Calafico poi si individua sulla sinistra, nelle immediate vicinanze il segnale che individua l’inizio del sentiero. Il sentiero è di fatto ciò che rimane di una vecchia strada carrabile che serviva alle miniere di Capo Rosso per trasportare il minerale di ocra e manganese al punto di imbarco che si trova sulla costa occidentale nel golfo del Becco. Una sporgenza rocciosa piatta detta “Ballao” fungeva da molo per l’attracco dei battelli che caricavano il minerale che poi veniva trasportato al porto di Carloforte. La strada carrabile si snoda all’interno del canalone tra una folta macchia di arbusti di erica, ginepri, corbezzoli, cisti che ormai in alcuni punti hanno quasi del tutto ricoperto la carreggiata. In certi tratti del percorso però è possibile ancora intravedere il vecchio selciato con le inconfondibili tracce dei solchi lasciati dalle ruote dei carri. Dopo circa un’ora si giunge in prossimità del mare di cui si sente il profumo già da qualche centinaio di metri prima che si possa vederlo. Sulla destra del percorso, poco prima di giungere sulla costa, si può osservare il rudere, in parte ben conservato, di un antico forno per la calcinazione. L’accesso al mare non è troppo difficile ma bisogna comunque fare molta attenzione per superare gli ultimi tratti; la vista è stupenda, il mare azzurro invita a fare un bagno ristoratore. Sulla destra si osserva tutta la falesia commenditica dei Ventrischi e l’isolotto omonimo, di fronte, in lontananza lo Spalmatore con la spiaggia della Caletta, a sinistra la falesia del Becco e ciò che resta dell’antico borgo minerario. Nel periodo che va da giugno a ottobre è necessario farsi accompagnare da una delle guide dell’Oasi della LIPU che ha la sua stazione di controllo e di studio presso Cala Fico. Questo percorso attraversa la zona protetta per la salvaguardia del Falco Eleonorae (Falco della regina), un falco migratore che qui giunge in primavera per nidificare e, in autunno, riprende la via del ritorno verso l’Africa sino al Madagascar dove trascorre l’inverno.

02 Genarbì – Zona mineraria del Becco – Genarbì



Itinerario 02 – Genarbì – Zona mineraria del Becco – Genarbì ( Isola di San Pietro – Sardegna ) 
Interesse: Il percorso si snoda in aperta campagna nella zona occidentale dell’isola, si costeggia il vecchio centro minerario del Becco e si ritorna dopo un ampio giro panoramico sulla Provinciale di Capo Sandalo in prossimità della regione “Genarbì”.
Difficoltà: ⊗ Il percorso non presenta eccessive difficoltà, si cammina su un sentiero sterrato in parte pianeggiante, poi si attraversa una zona più scoscesa che fiancheggia alcune vecchie discariche di minerale dal colore rossastro.
Attrezzatura: Scarpe da tennis o da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Da un’ora e trenta a due ore.
Partenza: 39° 9’1.15”N – 8°14’25.69”E Zona di Genarbì Km 7 dal bivio Macchione prendendo sulla destra la Provinciale 104 (Carloforte – Capo Sandalo).
Lasciata la macchina sulla piazzuola di sosta della Provinciale 104 si prende il bivio sterrato indicato da apposito segnale che a sinistra si inoltra nella variegata gariga della zona che comprende i colorati cisti, le ginestre dall’intenso colore giallo, l’erica, il rosmarino, i lentischi. La strada sterrata si snoda attraverso un paesaggio solitario e silenzioso che ogni tanto si apre con splendidi scorci sull’orizzonte marino. Dopo circa un chilometro si giunge presso il segnale che indica sulla destra il percorso da seguire, il sentiero che dirige verso ovest domina la falesia che racchiude l’ampio golfo del Becco con le sue scogliere dorate, quasi sospeso sul mare si intravede verso sud, oltre la punta dello Spalmatore, il lontano isolotto del Toro; lungo il percorso si ode lo stridio delle colonie di gabbiani e nel periodo estivo si può ammirare l’elegante volo dei falchi. Si attraversano le vecchie discariche del minerale estratto sino agli inizi degli anni 60, qualche rudere superstite testimonia l’attività mineraria trascorsa quando la preziosa ocra estratta veniva commerciata col nome di “Terra di Siena di Sardegna”. Lungo il sentiero indicato dal segnale ci si inoltra tra la fitta e rigogliosa vegetazione mediterranea che nasconde in parte la vecchia mulattiera, poi si giunge al bivio con la provinciale 104 in prossimità del curvone che scende a Calafico, si prosegue lungo il tratto di strada asfaltata che sulla destra ci conduce verso la cosiddetta “Montagna di Ravenna”: qui sulla destra ritroviamo il luogo di partenza del nostro itinerario. Nel periodo che va da giugno a ottobre è necessario farsi accompagnare da una delle guide dell’Oasi della LIPU che ha la sua stazione di controllo e di studio del Falco Eleonorae (Falco della Regina) presso Cala Fico.

03 Bricco Bocchette – Stagno di Calavinagra – Pineta


Itinerario 03 – Bricco Patella – Stagno di Cala Vinagra e Pineta( Isola di San Pietro – Sardegna)


Interesse: Naturalistico.
Difficoltà: 
Attrezzatura: Scarpe da tennis o da trekking, acqua abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore A/R.
Partenza: 39° 8’48.37”N – 8°15’27.77”E Piazzuola sulla destra della Provinciale N° 104 Carloforte- Capo Sandalo di fronte alla Cava di Patella al Km. 5,2 dal bivio del Macchione.
Si può parcheggiare l’auto nella piazzuola a sinistra della Provinciale N°104 (Carloforte – Capo Sandalo) sul lato opposto all’entrata alla cava, poi ci si dirige verso la breve salita asfaltata, che si nota sulla destra della Provinciale sulla curva che volge a sinistra, si prosegue lungo la strada sterrata e in parte cementata, che si inoltra in una sorta di valle racchiusa da arbusti di macchia mediterranea, ciuffi di pini, quindi si continua per lo stesso sentiero sulla strada carrabile che con una leggera discesa volgendo a sinistra ci porterà verso la nostra destinazione. Dopo circa 200 metri, sulla sinistra della strada, si notano alcune baracche della zona e il resto dei vigneti un tempo molto più estesi. Si giunge dopo circa un chilometro, al bivio di Cala Vinagra; Sulla destra un sentiero che si inerpica su un modesto rilievo e scende poi verso il mare. A sinistra invece seguendo il segnale, si accede alla parte abitata e coltivata della zona e proseguendo sempre per lo stesso sentiero si giunge presso lo Stagno di Cala Vinagra circondato da una cerchia di rilievi rocciosi e nascosto da una bella pineta, un luogo fresco e ombreggiato che nel periodo estivo offre la possibilità di un silenzioso e riposante picnic all’aria aperta. Nel periodo che va da giugno a ottobre è necessario farsi accompagnare da una delle guide dell’Oasi della LIPU che ha la sua stazione di controllo e di studio del Falco Eleonorae (Falco della Regina) presso Cala Fico.

04 Bricco Bocchette – Cala Vinagra al mare



Itinerario 04 – Bricco Patella – Cala Vinagra al Mare ( Isola di San Pietro – Sardegna )


Interesse: Naturalistico e paesaggistico, lungo alcuni tratti del sentiero si possono osservare numerose specie endemiche caratteristiche del patrimonio vegetativo dell’isola.
Difficoltà:
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo, pantaloni lunghi.
Percorrenza: Tre ore A/R.
Partenza: 39° 8’48.37”N – 8°15’27.77”E
Piazzuola sulla destra della Provinciale N° 104 Carloforte – Capo Sandalo di fronte alla Cava di Patella al chilometro 5,2 (dal bivio Macchione).
Questo sentiero che nella prima parte è uguale al N° 3, raggiunge il piccolo fiordo di Cala Vinagra sulla costa settentrionale dell’isola. La prima parte del percorso potrebbe farsi anche in auto (due chilometri circa dalla piazzuola) sino a raggiungere il bivio che indica attraverso l’apposita segnalazione l’itinerario N° 3 che a sinistra porta verso la stagno e la pineta. Se si svolta a destra, seguendo il segnale N° 4 si affronta una leggera salita sterrata e si giunge sopra il costone che funge da spartiacque tra i canali di Basilio a destra e quello di Cala Vinagra a sinistra. La prima parte del percorso si svolge sopra una strada un po’ accidentata ma ben visibile che porta sino al limite del pianoro da cui si domina la parte settentrionale dell’isola con vedute su Punta delle Oche, Nasca sino al Bricco di Guardia Mori, mentre sul lontano orizzonte si intravedono sulla costa sarda i profili da Capo Pecora a Capo Frasca. Si giunge così nei pressi di un ciuffo di pini d’Aleppo, in prossimità dei quali alcuni cumuli di pietre intercalati dalle segnalazioni rosso-verdi individuano sulla sinistra un sentiero stretto che a volte può essere nascosto dalla macchia ma segnalato in più punti da cumuli di pietra che consentono facilmente di orizzontarsi. La prima parte della lunga discesa che porterà al mare si presenta di facile percorribilità, poi pian piano la pendenza aumenta, il sentiero diventa più impervio anche perchè ricoperto dalla macchia, quindi orientarsi coi segnali è fondamentale per non perdere l’orientamento. La parte finale del sentiero corre addossato a un costone roccioso, fare molta attenzione e non distrarsi per osservare lo spettacolare paesaggio che si apre sulla destra.
Verso la fine del sentiero si intravede la forma sinuosa del piccolo fiordo e l’inconfondibile sagoma del bianco isolotto la cui sommità ospita il nido di una coppia di falchi della regina. L’ultimo tratto per scendere sulla riva ciottolosa è costituito da una serie di scalini ricavati sulla spalla del costone che ci accompagnano alla fine di questo faticoso ma spettacolare itinerario. Il percorso potrà riprendere in senso inverso dopo un giusto e meritato riposo, oppure risalire la valle lungo un sentiero pedonale di nuova apertura. Questo percorso ci porterà al punto dove si è parcheggiata l’auto e comunque sulla strada sterrata che porta verso la provinciale N°104 presso la cava del bricco Patella.

05 Bottoni – Canale di Piticheddu – Zona mineraria del Becco – Le Tanche 

Itinerario 05 - Bricco Buttoni - Canale di Pitticheddu Zona mineraria del Becco - Le Tanche ( Isola di San Pietro - Sardegna )




Itinerario 05 – Bricco Buttoni – Canale di Pitticheddu Zona mineraria del Becco – Le Tanche ( Isola di San Pietro – Sardegna )
Interesse: è un sentiero che si snoda attraverso una zona alberata della parte centro occidentale dell’isola sino a lambire il Golfo del Becco per poi arrivare presso la zona mineraria e da qui il rientro al punto di partenza attraverso un tratto della Provinciale N°104.
Difficoltà:⊗ Il sentiero iniziale è ben tracciato, per buona parte ombreggiato; l’ultimo tratto si snoda attraverso una pista pietrosa con diversi saliscendi, talvolta scoscesi ma sempre individuabili.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, pantaloni lunghi, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore.
Partenza: 39° 8’45.70”N – 8°15’44.81”E Al Km. 4,5 sulla provinciale Carloforte – Capo Sandalo si individua sulla sinistra il segnale che indica l’inizio del percorso di questo interessante e spettacolare itinerario.
Si inizia attraverso una strada sterrata realizzata dall’Ente forestale per il rimboschimento di questa zona centro occidentale dell’isola. Il primo tratto di circa 500 metri è in discesa e corre lungo il canale omonimo, la strada è sufficientemente ampia e ben visibile, poi il sentiero si restringe e comincia a risalire lungo un costone da cui si aprono ampi panorami di verdi pinete e di una macchia mediterranea folta e rigogliosa. A sinistra, il massiccio Bricco della Guardia, 186 metri, di fronte il mare e in basso la valle rivestita di una folta e inestricabile vegetazione. Si giunge quindi presso una piccola altura dove la segnalazione apposita ci indica di svoltare verso destra, si continua tenendo sempre la destra sino ad individuare il segnale rosso – verde e un cumulo di pietre, si volta a sinistra sino ad una sorta di bivio, poi a destra, seguendo attentamente le segnalazioni e attraverso una breve salita, si intravede la Punta dei Cannoni e una parte delle falesie che caratterizzano il golfo del Becco. Proseguendo sempre diritti, il sentiero in questo punto è quasi invisibile, si giunge presso un pianoro da cui si intravedono sulla sinistra le case del vecchio villaggio minerario, mentre volgendo lo sguardo sulla destra, una casa isolata ben visibile ci indica la direzione verso la quale dobbiamo incamminarci per raggiungere la vecchia strada mineraria; da qui, voltando sulla destra, inizieremo il tratto che ci accompagnerà sino all’incrocio con la Provinciale N° 104 nei pressi del villaggio rurale delle Tanche, voltando quindi a destra, e seguendo la Provinciale, ci dirigiamo verso il punto di partenza del nostro itinerario.

06 Paradiso – Sepoltura






Itinerario 06 - Paradiso - Sepoltura ( Isola di San Pietro - Sardegna )
 
Itinerario 06 – Paradiso – Sepoltura ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è una vecchia mulattiera che si snoda nel centro dell’isola e ne attraversa una delle zone più selvagge e isolate.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, non vi sono grosse difficoltà, le pendenze sono modeste.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore andata e ritorno.
Partenza: 39° 8’41.73”N – 8°16’16.43”E Incrocio al Km 3,6 (dal bivio del Macchione) della strada provinciale Carloforte – Capo Sandalo presso la zona detta “Il Paradiso”.
Si attraversa un primo tratto pianeggiante, dopo circa 300 metri una breve ma ripida discesa che costeggia alcune case abitate durante il periodo estivo, ci porta verso il segnale che indica la svolta a destra, da qui, il sentiero si inoltra verso una zona completamente disabitata, il terreno intorno è coperto da una bella e profumata macchia mediterranea che in primavera si riveste dei forti colori delle ginestre, del rosmarino, dei cisti e delle bianche eriche. Il sentiero si restringe ma rimane ben visibile, tenendo sempre la sinistra si giunge dopo circa un chilometro nei pressi di un vecchio rudere all’interno del quale sopravvivono i resti della tipica cucina in pietra e alcuni spezzoni del vecchio soppalco in legno, tipica struttura delle baracche di campagna carlofortine. Lo spettacolo dall’alto dei 180 metri del Bricco della Sepoltura è fantastico si vedono sullo sfondo a occidente le numerose case dello Spalmatore, la Punta del Castello che delimita la spiaggia sabbiosa della Caletta mentre, lontano verso sud, oltre l’isola di Sant’Antioco, si erge il roccioso isolotto del Toro ultimo lembo tirrenico verso il continente africano. Leggermente più basso (148 metri), a sud, il “Bricco del Polpo” la cui sommità rotondeggiante conserva gelosamente i segreti di un antico nuraghe. La vista a ovest si allunga, verso occidente si intravedono le case del vecchio centro minerario del Becco e più oltre il maestoso edificio del Faro di Capo Sandalo, dal 1864 vigile sentinella di tutti i naviganti del tirreno occidentale. In basso,si apre il profondo “Canale della Sepoltura” ricco di una fiorente macchia arbustiva a corbezzoli, lecci, filliree, pini d’Aleppo e profumate piante di mirto e rosmarino.

07 Macchione (Laveria) – Mandria- Bacciu – San nicolau – Vallacca – Macchione (Laveria)






Itinerario 07 - Macchione (Laveria) - Mandria - Canale del Bacciu San Nicolau - Vallacca - Macchione (Laveria) ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario 07 – Macchione (Laveria) – Mandria – Canale del Bacciu San Nicolau – Vallacca – Macchione (Laveria) ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: È un sentiero che si snoda attraverso una zona solitaria della parte centro meridionale dell’isola tra boschetti di pini e macchia mediterranea.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è nella prima parte ben tracciato, la maggior parte del percorso è pianeggiante e in parte ombreggiato, l’ultimo tratto si snoda attraverso una pista pietrosa ma ben visibile.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: 2 ore circa.
Partenza: 39° 8’4.35”N – 8°17’28.44”E Presso lo spiazzo sterrato che si trova in basso a sinistra al km 1,1 della Provinciale N° 104 nei pressi della Laveria.
Si attraversa la parte centromeridionale dell’isola con un percorso lungo ma senza grosse difficoltà. Si percorre il tratto della vecchia strada del faro e sempre diritti si giunge al bivio della Provinciale N°104, da qui lungo il tratto di strada asfaltata si giunge al bivio della salita della Mandria. La grossa pietra miliare indica la svolta a sinistra. La strada in parte cementata scorre attraverso i muri a secco che delimitano le proprietà delle case della zona, poi si sale leggermente verso sinistra dove si giunge al bivio sterrato che attraverso l’indicazione apposita ci indica il tratto di strada più stretta e leggermente in discesa nella prima parte del percorso, segue poi un tratto piano e quindi una salita che costeggia sulla sinistra un muro di recinzione. Ora il sentiero che dobbiamo percorrere per proseguire questo interessante e panoramico itinerario procede verso sud lungo una dorsale il cui fondo è lastricato da numerose scaglie di riolite rosata e si snoda attraverso una profumata e colorata gariga, e qualche isolato ciuffo di pini d’Aleppo. Dal costone si domina, volgendo lo sguardo a sinistra, il panorama delle saline, il canale di San Pietro, l’abitato di Calasetta sulla costa di Sant’Antioco, a destra il verde manto della macchia mediterranea intensa e omogenea che riveste tutta la collina. Il sentiero comincia a scendere man mano che ci si avvicina alla regione Vallacca, sullo sfondo l’inconfondibile profilo del “Bricco di Resciotto” che domina la spianata dello stagno dei Pescetti, poi un bivio che a destra termina il suo percorso presso un canalone, a sinistra prosegue sino a raggiungere la strada provinciale Carloforte-La Caletta; qui si svolta a sinistra verso Carloforte sino a giungere alla rotonda del Macchione, si svolta sempre a sinistra, infine si sale lungo la provinciale N° 104 sino a trovare sulla nostra sinistra lo spiazzo da dove ha avuto inizio questo lungo, interessante e panoramico percorso.

08 Macchione (Laveria) – Bacciu – Macchione (Laveria)






Itinerario 08 - Macchione (Laveria) - Canale del Bacciu Macchione (Laveria) ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario 08 – Macchione (Laveria) – Canale del Bacciu Macchione (Laveria) ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: é un sentiero che si snoda attraverso una zona solitaria della parte centro meridionale dell’isola tra boschetti di pini e macchia mediterranea.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, la maggior parte del percorso è pianeggiante, e in parte ombreggiato, l’ultimo tratto è in parte cementato.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Un’ora e trenta.
Partenza: 39° 8’4.35”N – 8°17’28.44”E Come sentiero 7.
Si parcheggia l’auto nello spazio sterrato che si trova in basso a sinistra della provinciale Capo Sandalo nei pressi delle vecchie strutture minerarie del Macchione (Laveria). Lasciata la macchina, si procede lungo la salita sterrata che percorre il vecchio tracciato della strada che portava verso il faro di Capo Sandalo, subito dopo il primo tornante di questa salita, si incontra una deviazione sulla sinistra, indicata da apposito segnale. Il primo tratto di strada è ben tracciato, dalla parte più elevata si può osservare il panorama del canale di San Pietro e sullo sfondo l’isola di Sant’Antioco, si costeggia per un buon tratto un profondo canalone ricco di vegetazione: il Canale del Bacciu, che rimane sulla sinistra mentre sulla destra del sentiero un ricca e profumata macchia a gariga ci accompagna con i profumi primaverili e gli intensi colori delle ginestre e dei cisti fioriti verso una zona pressoché disabitata. Verso sud si notano gli stagni delle saline e il profilo dell’isola di Sant’Antioco. Si giunge, dopo circa 500 metri, alla fine della discesa, qui si incontra una casa di campagna e alla sinistra della stessa il sentiero riprende a salire verso un gruppo di case presso le quali si snodano alcuni sentieri. Procediamo seguendo il sentiero che si snoda sulla nostra destra, indicato dal segnale apposito, che costeggia alcuni agglomerati di case, sia a destra che a sinistra del percorso, attraversiamo le regione “Du Bacciu”, la strada è qui in parte cementata e ben tracciata e prosegue sino all’incrocio della provinciale Carloforte-Capo Sandalo nei pressi della salita della Mandria. Si svolta a destra, verso Carloforte, si percorre un tratto di strada asfaltata e poi sulla destra, indicato dai segnali rosso/verdi, si riprende il vecchio tracciato, che dopo una discesa di circa 500 metri ci porterà al luogo di partenza.

09 Croce – Gasparro – Campeggio – Canuti – Croce






Itinerario 09 - La Croce - Gasparro - Campeggio - Canauti - Croce ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario 09 – La Croce – Gasparro – Campeggio – Canauti – Croce ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: é una lunga passeggiata che in parte ripercorre una vecchia strada che nel passato univa il centro urbano di Carloforte con la zona dello Spalmatore, in alcuni tratti del percorso si vedono dei bellissimi panorami verso la costa meridionale dell’isola.
Difficoltà: ⊗ Non ci sono tratti impervi e con grandi dislivelli, i sentieri sono ben tracciati.
Attrezzatura: Scarpe da tennis o da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore.
Partenza: 39° 7’10.46”N – 8°16’46.16”E La Croce, sulla deviazione a destra della provinciale N° 102 presso la vecchia discarica della nettezza urbana.
Parcheggiata la macchina in prossimità della “Croce del viandante” si percorre la strada sterrata che volge a sinistra con una breve discesa. Dopo poche decine di metri la strada svolta a sinistra e con una breve salita si inerpica verso il costone ricoperto da una rada pineta. Il percorso prosegue sulla gobba del rilievo da dove si scorgono interessanti vedute sul versante orientale dell’isola e in particolare sul canale di San Pietro. Dopo un tratto di circa 500 metri si procede lungo un sentiero in discesa che attraverso la zona detta di Gaspò raggiunge la zona sottostante dello Spalmatore sino ad incrociare la strada provinciale in prossimità dell’impianto della stazione telefonica. Si procede quindi svoltando a destra, lungo la strada asfaltata per circa 500 metri, sino al bivio del Camping, si svolta a destra e si prosegue lungo una vecchia strada racchiusa da una cortina di alberi ad alto fusto come eucaliptus e pini. Verso la metà del percorso si può deviare di una decina di metri sulla sinistra sopra una sorta di belvedere naturale da cui si gode di un bellissimo panorama, sotto, un canalone ricoperto da una fitta macchia alta (Canale di Bolau) di lentischi, mirti, corbezzoli, filliree e piccoli lecci, spaziando con lo sguardo oltre il verde intenso si incontra l’azzurro del mare che lambisce i tratti della costa occidentale dell’isola. Si prosegue poi senza alcuna deviazione sulla strada sterrata, che dopo circa mezz’ora, ci porterà al punto di partenza del nostro itinerario.

10 Croce – Birincampo – Paradiso – Prov. n° 104 – Vallacca – Croce






Itinerario 10 - Croce - Birincampo - Paradiso Provinciale N° 104 - Vallacca - Croce ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario 10 – Croce – Birincampo – Paradiso Provinciale N° 104 – Vallacca – Croce ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: Naturalistico e panoramico.
Difficoltà: ⊗ Non esistono punti del percorso che presentino evidenti difficoltà, la strada sterrata visibile e ben tracciata, si snoda lungo una salita sino alla regione detta “Paradiso”.
Attrezzatura: Scarpe da tennis o da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore per A/R.
Partenza: 39° 7’10.46”N – 8°16’46.16”E Da Carloforte, lungo la provinciale la Caletta, si svolta a destra al bivio della vecchia discarica sino alla Croce.
Questo percorso , partendo dalla “Croce del Viandante” e svoltando sulla destra ci porta a percorrere un lungo tratto di strada sterrata che si snoda attraverso la parte centrale dell’isola. La strada, che lascia sulla destra la regione di Vallacca, è fiancheggiata per un primo tratto da una macchia verde piuttosto bassa a cisto, ginestra e modesti pulvini di lentisco che lascia spazio a piccole e verdi radure che in primavera si rivestono dei colori forti e luminosi dei fiori campestri tra cui alcune specie di bellissime orchidee selvatiche. Dopo questo primo tratto si costeggia a sinistra la regione di Malagigi mentre sul versante destro della strada si incontrano uno di seguito all’altro tre rilievi di modeste dimensioni, il primo che si osserva è il B.cco Benito rivestito da una folta e verdissima coltre di macchia, poi il B.cco Birincampo, alto 134 metri e infine il il B.cco Tommaso, il più alto dei tre, 163 metri, apre alla regione Paradiso, una bella zona verde ricca di pinete a pino d’Aleppo e in parte coltivata. La strada sterrata a questo punto si immette sulla provinciale Carloforte – Capo Sandalo. Questo itinerario prevede a discrezione un circuito completo, percorrendo infatti la Provinciale verso Carloforte sino alla rotonda del Macchione, si svolta a destra e ci si immette sulla Provinciale N° 101 che porta alla Caletta e si ritrova dopo un paio di chilometri sulla nostra destra, il bivio della Croce; risalendo questo pendio arriveremo sino al punto di partenza dove si era lasciata parcheggiata la macchina. In questo caso il tempo di percorrenza sarà di circa tre ore.

11 La Caletta – Bricco napoleone – Sepoltura – Bricco del Polpo – la Caletta






Itinerario 11 - La Caletta - Bricco Napoleone - Sepoltura Bricco del Polpo - La Caletta ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario 11 – La Caletta – Bricco Napoleone – Sepoltura Bricco del Polpo – La Caletta ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è un sentiero che, partendo dall’Albergo Baia D’Argento, attraverso una stradina sterrata, si snoda in direzione del Bricco Napoleone; dalla sommità (118 metri) si gode la vista di stupendi panorami che spaziano dal golfo del Becco all’isolotto del Toro.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, nella prima parte è in leggera salita, poi l’ultimo tratto si fa più impervio, si attraversa un selvaggio e profondo canalone e poi si sale verso la zona detta “Sepoltura”, da qui ci si muove verso il sito nuragico del “Bricco del Polpo”, poi si scende attraverso un sentiero tracciato sino al punto di partenza.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo, pantaloni lunghi.
Percorrenza: Tre ore.
Partenza: 39° 7’3.23”N – 8°15’33.43”E
Si parcheggia l’auto nei pressi della spiaggia della Caletta e si sale verso l’albergo dove un segnale che si trova presso il palo dell’ENEL, ci indica l’inizio del primo tratto del percorso dalla cui sommità si gode della vista di stupendi panorami. La macchia bassa, ma molto spessa è intensamente profumata, il sentiero che nella prima parte saliva verso il bricco adesso comincia a scendere, il segnale ci indica la discesa che attraverso il profondo canalone detto della Sepoltura ci porterà verso il bricco omonimo dalla cui sommità di 180 metri si domina molta parte dell’isola. Presso i ruderi delle vecchie case verso le quali il sentiero ci ha portati, in prossimità dell’ultimo, si nota sulla nostra destra la segnalazione del sentiero, seguendo il quale si arriverà, osservando attentamente gli appositi segnali, alla base del Bricco del Polpo (150 metri) un sito archeologico da scoprire e da studiare. Aggirare il bricco, rivestito da una fitta vegetazione, non sarà molto agevole, ma seguendo attentamente le segnalazioni rosso/verdi, costeggiandolo sulla sinistra e risalendo un tratto del pendio, si potrà raggiungere un pianoro da cui è visibile il mare; continuando a seguire i segnali si giungerà nei pressi di un muretto a secco semidiroccato oltre il quale è visibile il tratto di strada sterrata che alcuni anni fa era stata realizzata per raggiungere questa zona dell’isola. Attraverso questa strada, in parte ricoperta da macchia, si scende verso la Caletta sino all’altezza dell’albergo indicato come nostro punto di partenza.

12 Canalfondo – Canale dei Gatti – Calalunga – Canalfondo







Canalfondo - Canale dei Gatti - Calalunga Canalfondo
Itinerario 12 – Canalfondo – Canale dei Gatti – Calalunga Canalfondo ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è un sentiero che si snoda attraverso la zona centro settentrionale dell’isola tra boschi di pini, macchia mediterranea e zone abitate.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, i dislivelli sono brevi ma ripidi, la maggior parte del percorso è pianeggiante e in parte ombreggiato.
Attrezzatura: Scarpe da trekking o da tennis, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Un’ora e trenta.
Partenza: 39° 9’32.26”N – 8°18’18.29”E
Si posteggia la macchina, sullo spazio a destra presso Villa Filadelfia sulla provinciale per la Punta. Si torna indietro per la provinciale per circa 200 metri e ci si immette nel sentiero, segnalato, che si inerpica sulla sinistra della stessa, dopo una breve ma irta salita che si snoda in mezzo al verde della macchia alta si prosegue in piano, lungo la strada si incontrano diverse case poste in posizione panoramica; da qui si possono osservare il Canale di San Pietro, la costa di Sant’Antioco e lontano la piccola isola del Toro. Si arriva così al segnale costituito da una lastra di roccia, si svolta a destra e si ritorna per un breve tratto sulla provinciale dopo circa cento metri si rientra a sinistra nel sentiero che prosegue senza interruzioni sulla stradina cementata che porta al Canale dei Gatti. Poco prima del bivio una stradina a sinistra, ci porta presso un bel punto di osservazione per una breve pausa e una interessante veduta panoramica. Proseguendo la strada cementata si giunge al bivio dove la segnalazione ci indica il sentiero a destra che prosegue il nostro itinerario. A sinistra invece un breve tratto di strada si snoda attraverso il minuscolo villaggio che costituisce l’agglomerato della zona del Canale dei Gatti, le abitazioni a schiera rappresentano un aspetto insolito dell’abitato rurale di San Pietro. Il sentiero segnalato sulla destra prosegue,dopo una breve salita, verso Cala Lunga anche qui vecchie e nuove case rurali fiancheggiano il sentiero. Giunti al bivio segnalato si svolta a destra e si prosegue lungo la strada che costeggia i muri a secco delle campagne di Cala Lunga sino a raggiungere la Provinciale all’altezza della fermata del Bus di linea. Seguendo la Provinciale verso Carloforte, per circa tre km., si raggiunge il parcheggio da dove era iniziato il nostro itinerario.

13 Calalunga – C. napoli – C. Grasso – Calalunga






Itinerario trekking 13 - Calalunga - Capo Napoli - Capo Grasso Calalunga ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 13 – Calalunga – Capo Napoli – Capo Grasso Calalunga ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è un sentiero che si snoda attraverso la zona centro settentrionale dell’isola tra boschi di pini, macchia mediterranea e zone abitate.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, i dislivelli sono brevi, la maggior parte del percorso è pianeggiante e in parte ombreggiato.
Attrezzatura: Scarpe da trekking o da tennis, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Un’ora e trenta.
Partenza: 39°10’2.70”N – 8°17’57.61”E Si posteggia la macchina, sullo spazio in prossimità dell’isola ecologica sulla destra della provinciale per la Punta.
Dopo aver parcheggiato l’auto si ritorna indietro per la provinciale sino al bivio segnalato dalla grossa pietra che indica la direzione Calalunga – Memerosso ci si inoltra per la strada cementata che dopo una breve discesa prosegue in salita tra bianchi muri a secco e case di abitazione. Al segnale sulla destra, si prosegue per circa 500 metri e dopo una breve salita, si raggiunge una strada sterrata pianeggiante che tra il verde dei pini prosegue verso la parte settentrionale dell’isola con altri itinerari bene indicati lungo il percorso, al primo bivio sulla destra si svolta per l’itinerario n° 13, si scende lungo una stretta ma ben marcata stradina che volge a est e si giunge costeggiando diverse case di abitazione sul sentiero sterrato e in parte cementato che costeggia il profondo canale di Calalunga, si scende lungo la stradina, si volta a destra e senza alcuna altra deviazione ci si innesta sulla provinciale a pochi metri da dove si è parcheggiata l’auto.

14 Calalunga – Punta della regolina






Itinerario trekking 14 - Calalunga - Capo Napoli - Punta della Regolina ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 14 – Calalunga – Capo Napoli – Punta della Regolina ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: Il percorso si snoda in aperta campagna nella zona settentrionale dell’isola, ci si immette in una strada secondaria cementata che si trova a sinistra della provinciale Carloforte – La Punta, il bivio è indicato dal segnale sulla grossa pietra Calalunga – Memerosso
Difficoltà: ⊗ Il percorso non presenta eccessive difficoltà, si cammina su un sentiero sterrato pianeggiante attraversando una macchia a gariga bassa e qualche boschetto di pini, l’ultimo tratto per arrivare al mare è alquanto scosceso.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Un’ora e trenta. A/R
Partenza: 39°10’16.03”N – 8°17’25.40”E
Dopo aver lasciato la provinciale N° 101, a sinistra, presso il bivio segnalato dalla lastra di pietra rosata con l’indicazione Calalunga – Memerosso si procede per circa 600 metri sulla strada secondaria cementata, giunti in prossimità del bivio segnalato con i colori rosso/verdi si svolta a destra e seguendo una stretta stradina in parte cementata e in parte sterrata dopo circa cinquecento metri sulla sinistra si trova uno spiazzo per poter parcheggiare, da qui si segue un sentiero sempre sterrato che si snoda tra cespugli di pini e macchia mediterranea,dopo circa 200 metri, si trova un bivio, sulla destra il segnale dell’itinerario N° 13, si prosegue per circa 50 metri sino ad intravedere un secondo segnale presso il palo metallico dell’Enel, a destra si può ritornare sul sentiero N° 13, proseguendo invece sempre diritti per circa 200 metri si trova la deviazione sulla destra del sentiero con la segnalazione dell’itinerario N° 14. Questo percorso ci porta verso la costa settentrionale dell’isola, si costeggia il muro a secco sulla destra del primo tratto sino al segnale che indica sulla sinistra, presso un ciuffo di pini, il sentiero che ci porterà sino al mare Sul pianoro che getta lo sguardo verso il mare settentrionale si vedono sulla destra gli impianti industriali di Portovesme, l’Isola Piana e la costa occidentale della Sardegna, poi allo sguardo si apre l’orizzonte azzurro del mare settentrionale che lambisce la costa irta e selvaggia dell’isola. Si cammina attraverso sentieri ricavati sul suolo roccioso ricoperto di lastre di tufo rosato tra i colori e i profumi della macchia bassa della gariga costituita essenzialmente da cisti, rosmarino,eriche, mirti e lentischi curvati e prostrati sul suolo sassoso e arido. Proseguendo per questo sentiero si può giungere al mare.

15 Calalunga – C. napoli – La regolina






Itinerario trekking 15 - Calalunga - Capo Napoli - La Regolina ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 15 – Calalunga – Capo Napoli – La Regolina ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è un sentiero che si snoda attraverso una zona solitaria della parte centro settentrionale dell’isola tra boschi di pini e macchia mediterranea.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, la maggior parte del percorso è pianeggiante e in parte ombreggiato l’ultimo tratto della vecchia mulattiera è in dissesto e presenta un leggero dislivello.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Un’ora e trenta. A/R
Partenza: 39°10’16.03”N – 8°17’25.40”E
Percorrendo lo stesso tratto di strada indicata per gli itinerari 13 e 14 si giunge allo spiazzo da utilizzare come parcheggio situato sulla sinistra dopo l’ultima curva in leggera salita. Posteggiata la macchina si procede lungo la strada sterrata che ci porterà al primo bivio che indica, sulla destra, l’inizio del percorso N° 13, procedendo sempre diritti si troveranno le indicazioni successive e dopo circa 200 metri si troverà il bivio che sulla destra indica l’inizio del percorso N° 14, subito dopo, circa 50 metri, un’altro bivio indicherà l’inizio dell’itinerario N° 15. A destra della biforcazione, il sentiero segnalato da piccoli cumuli di pietre ci porterà verso il mare sempre nella zona della “Regolina” ma in prossimità delle piscine naturali.

16 Calalunga – C. napoli – P.ta Spuntone – Canale di Memerosso – Calalunga






Itinerario trekking 16 - Calalunga - Capo Napoli - Punta Spuntone Canale di Memerosso - Calalunga ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 16 – Calalunga – Capo Napoli – Punta Spuntone Canale di Memerosso – Calalunga ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è un sentiero che si snoda attraverso una zona solitaria della parte centro settentrionale dell’isola tra boschi di pini e macchia mediterranea.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, la maggior parte del percorso è pianeggiante e in parte ombreggiato, l’ultimo tratto della vecchia mulattiera è in dissesto e presenta un leggero dislivello.
Attrezzatura: Scarpe da trekking o da tennis, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore.
Partenza: 39°10’16.03”N – 8°17’25.40”E Si può lasciare la macchina sulla provinciale della Punta nei pressi della fermata del Bus di linea quindi si prende la stradina cementata sulla sinistra e ci si inoltra all’interno della zona di Calalunga verso ovest. Al segnale che si trova a circa 600 metri si svolta a destra sempre lungo un tracciato in parte cementato e fiancheggiato da vecchie mura a secco, si procede sempre in avanti sino al punto di sosta per chi è arrivato sino a questo punto con l’auto.
Il primo tratto è lo stesso degli itinerari N° 13, 14 e 15. Al quarto bivio indicato da apposito segnale, si procede deviando leggermente sulla sinistra e si imbocca la vecchia mulattiera seguendo la quale si raggiungono le case presso la zona del canale di Memerosso. Sul pianoro presso il quale termina il sentiero si osserva un bel panorama; la zona è pressoché disabitata, il verde è intenso, il mare azzurro lambisce questo tratto di costa presso la foce del canale omonimo che si può raggiungere seguendo una stradina a destra del pianoro e aggirando l’unica casa che si trova nei pressi. Lungo la strada sterrata e in parte cementata che costeggia il canale, voltando a sinistra si procede lungo una salita parallela al canalone, sino a raggiungere uno spiazzo che ospita una cabina dell’ENEL, qui una biforcazione del sentiero attraverso una segnalazione ci indica sulla sinistra la stradina che procede, attraversando le campagne di Calalunga sino al bivio dove le segnalazioni dei sentieri N° 13, 14, 15, 16, ci conducono al punto di partenza di questo interessante itinerario, se invece l’auto è stata parcheggiata sulla Provinciale N° 101 si prosegue lungo la strada cementata e si giunge nei pressi della fermata del Bus di linea.

17 Viale G. Parodo – Salita rombi – Sabino – Stagnetto – Laveria – ripa del Sardo – Fontane






Itinerario trekking 17 - Via G. Parodo - Salita Rombi - Sabino Stagnetto - Laveria - Ripa del Sardo - Fontane ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 17 – Via G. Parodo – Salita Rombi – Sabino Stagnetto – Laveria – Ripa del Sardo – Fontane ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è un percorso interessante perché consente di osservare uno splendido paesaggio panoramico e le vestigia di alcuni monumenti che testimoniano le vicende storiche dell’isola.
Difficoltà: ⊗ Il percorso non presenta difficoltà, si svolge su strade sterrate o cementate, ben tracciate e prive di dislivelli sensibili.
Attrezzatura: Scarpe da tennis o da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore.
Partenza: 39° 8’38.13”N – 8°18’7.40”E Via Giacomo Parodo.
Percorsa la via G. Parodo ci si ritrova alla base dell’ampia scalinata che conduce al vecchio Campo sportivo. Al termine della scalinata si costeggia il muro di recinzione del Campo e si accede alla Salita Rombi, si svolta a sinistra e ci si inerpica verso l’altura che domina la cittadina di Carloforte. Al termine della salita dopo una curva, un segnale indica di svoltare a sinistra e attraverso un sentiero sterrato di circa 400 metri ci si avvia verso la regione denominata Sabino; all’altezza del segnale si svolta a sinistra e dopo 500 metri si raggiunge la provinciale Carloforte-Capo Sandalo. Il primo tratto è in piano, poi lungo la discesa verso Carloforte si svolta al primo bivio a sinistra poco prima del vecchio impianto minerario, all’altezza del punto segnalato. Dopo aver superato la breve salita si segue il vecchio sentiero che attraverso una bella pineta si congiunge con la Ripa del Sardo, sul culmine della stradina si può ammirare sulla destra, il panorama delizioso dell’aspetto urbano della cittadina in tutta la sua espansione e ancora una volta l’abbagliante specchio d’acqua delle saline ricco di una grande varietà di specie avicole tra cui gli spettacolari Fenicotteri rosa. Si inizia la discesa della Ripa e si attraversa una delle zone residenziali più belle di Carloforte, la zona denominata Le Fontane per la sua ricchezza di acqua. Sulla destra, attraverso un cancello si accede alla visita del pozzo punico – romano. Infine proprio alla fine del nostro itinerario, sulla piccola altura a sinistra si erge la Chiesetta dei Novelli Innocenti, con la visita della quale termina il percorso; seguendo la strada, a poche decine di metri sulla sinistra, si ritrova la via G. Parodo.

18 Sabino – Canale dell’Inferno – Gioia – Mandria – Sabino






Itinerario trekking 18 - Sabino - Canale dell’Inferno - Gioia Mandria - Sabino ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 18 – Sabino – Canale dell’Inferno – Gioia Mandria – Sabino ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è una vecchia mulattiera che si snoda nel centro dell’isola e collega le zone un tempo utilizzate per la coltivazione dei vigneti. Lungo il percorso si incontrano ancora le originali vecchie tipiche baracche utilizzate dai contadini carlofortini.
Difficoltà:
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore.
Partenza: 39° 8’49.99”N – 8°17’23.04”E Da Carloforte in auto o a piedi, partendo da piazza Ferralasco, attraverso la Salita Rombi, si sale verso Guardia Mori e dopo circa 1 km si prende il primo bivio, segnalato, che a sinistra della strada asfaltata si snoda verso la regione “Sabino” si percorrono circa 500 metri e a un bivio successivo si incontra il segnale che voltando a destra ci porta alla località di partenza, solo a piedi, del nostro itinerario.
Lasciata la strada di Guardia Mori, si percorre la stradina cementata, indicata dal segnale,che attraversa il primo tratto della zona del Sabino costeggiata da muretti a secco e bianche baracche, si giunge quindi a un bivio costituito da una biforcazione ad angolo retto, si prosegue voltando a destra verso la zona detta “La Montagna” dopo circa 300 metri, a sinistra, vedere il segnale presso il grosso palo dell’Enel. Si prende quindi, sulla sinistra, l’antica mulattiera che sale verso il Canale dell’inferno, sul fondo si notano i solchi lasciati dai carri che la percorrevano prima dell’attuale rete stradale, poi si snoda sulla cresta dell’orrido e selvaggio canalone detto dell’Inferno che incide profondamente la superficie di questa zona dell’isola, sul fondo si intravede una florida vegetazione di lecci, enormi corbezzoli, altri arbusti di notevoli dimensioni. Si prosegue lungo la stessa stradina sulla destra del canalone, in una zona poco abitata. Dopo aver percorso circa un chilometro si trova un bivio, qui il segnale ci indica la continuazione del sentiero che a destra, rispetto al grosso palo metallico dell’Enel, si inoltra tra la macchia e prosegue verso la regione “Gioia” sul suo versante settentrionale. A sinistra, invece, la strada sterrata prosegue sino ad intersecare la provinciale di Capo Sandalo. La mulattiera antica a questo punto si interseca su una strada cementata, i segnali, presso la cabina dell’Enel, ci indicano il percorso che prosegue in leggera discesa giungendo in prossimità della azienda vinicola “U Tabarca”. Al bivio si svolta a sinistra su una strada cementata che ci riporta verso la Provinciale di Capo Sandalo che ci condurrà svoltando a sinistra verso la discesa della Mandria. Alla base di questa discesa, inforcando il bivio sempre a sinistra troviamo un tratto di strada cementata che conduce verso la pizzeria che si intravede sulla destra del percorso, voltando poi a destra si percorre al contrario la stradina sterrata che ci condurrà al punto di partenza del nostro itinerario.

19 Gabbie – Montagna – Sabino – Gabbie






Itinerario trekking 19 - Le Gabbie - La Montagna - Sabino - Le Gabbie ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 19 – Le Gabbie – La Montagna – Sabino – Le Gabbie ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è una sentiero che si snoda attraverso la zona centrale dell’isola, un deserto roccioso con poca vegetazione ma di particolare interesse naturalistico.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è nella prima parte ben tracciato, la maggior parte del percorso è pianeggiante, e in parte ombreggiato l’ultimo tratto si snoda attraverso una pista pietrosa ma ben visibile.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore.
Partenza: 39° 9’15.08”N – 8°17’36.21”E Si parte dalla piazzetta che si trova di fronte al Cinema Mutua e si prende la strada che porta verso Guardia Mori dopo circa 2 Km il segnale indica presso uno spiazzo che può fungere da parcheggio, l’inizio di questo itinerario.
La strada sterrata e in parte cementata, inizia sulla sinistra della strada asfaltata che prosegue verso Guardia Mori, attraverso un’arco di pini si inoltra prima in piano poi in salita per circa un chilometro vero la zona detta “La Montagna”. Si tratta di un rilievo roccioso vulcanico alto 208 metri costituito da una roccia chiara classificata col nome di commendite. Dalla parte alta del costone si gode di uno stupendo panorama, si vedono l’isola di Sant’Antioco, quella del Toro, l’azzurro canale di San Pietro e tutto il verde della parte meridionale dell’isola. Lungo la strada si giunge presso un bivio, il segnale ci indica di voltare a sinistra; da questo punto non vi è un sentiero tracciato, la zona è pietrosa, selvaggia, poco alberata ma abbastanza pianeggiante, si procede in direzione di due gobbe rocciose ben visibili, presso le quali un segnale ci indica la continuazione del percorso segnalato da alcuni cumuli di pietre. Da questo punto si intravedono sulla destra un gruppo di case di campagna. Il percorso per attraversare questo spettacolare e caratteristico deserto di roccia vulcanica si trova sulla sinistra e attraverso i segnali disposti lungo il percorso, si raggiunge la strada cementata che verso destra porterà al piccolo villaggio di case rurali ubicate nel fondo della piccola valle sotto la Montagna, a sinistra invece prosegue verso la zona del Sabino e quindi verso l’incrocio della strada di Guardia Mori, si volta a sinistra e si sale per trovare il punto iniziale di questo interessante itinerario.

20 Guardia Mori – Canale di Bacusci – Punta delle Oche – Guardia Mori






Itinerario trekking 20 - Guardia Mori - Canale di Bacusci Punta delle Oche - Guardia Mori ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 20 – Guardia Mori – Canale di Bacusci Punta delle Oche – Guardia Mori ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: è una vecchia strada che si snoda dal centro dell’isola, attraverso una verde pineta si possono osservare panorami di spettacolare bellezza sino a raggiungere la costa settentrionale presso Punta delle Oche.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, non vi sono grosse difficoltà, le pendenze sono di modeste dimensioni.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore e trenta.
Partenza: 39° 9’34.29”N – 8°17’12.54”E Partendo da Carloforte si giunge al parcheggio di Guardia Mori si scende per un breve tratto verso Carloforte poi si gira subito a destra, lungo la strada comunale di Sant’Anna (la grossa pietra indica la direzione), dopo circa 200 metri poco prima della Discoteca, si svolta al primo bivio sulla destra in leggera salita e cementato.
Il sentiero corre sotto le chiome verdi e odorose dei pini di Aleppo che rivestono i due lati del sentiero per un lunghissimo tratto. Talvolta si aprono sia a destra che a sinistra della strada delle finestre naturali da cui si possono scorgere stupendi, colorati panorami che spingono lo sguardo alla vista del mare azzurro che lambisce la costa settentrionale dell’isola. Dopo circa 700 metri si trova il segnale nei pressi del palo ENEL qui si svolta a destra, il sentiero diventa sempre più stretto e mentre sulla destra continua a essere presente la macchia a pineta sulla sinistra si aprono delle zone pianeggianti in parte coltivate o adibite a pascolo che si estendono sino alla base del Bricco delle Scimmie inconfondibile ammasso di rocce ricoperte di verde. Alcuni ruderi ubicati in luoghi così isolati e impervi sono i testimoni muti e solitari della storia sociale dei colonizzatori che con grande perizia e duro lavoro avevano bonificato e terrazzato anche le zone più selvatiche dell’isola. Si giunge così presso la costa settentrionale, la pineta si dirada, la macchia alta si trasforma in una gariga bassa e diradata, il sentiero si snoda lungo il pianoro poi svolta a destra, vedi il segnale, e ci si immette sulla strada cementata e in parte sterrata che si snoda attraverso una profumata pineta, verso Guardia Mori e si raggiunge il parcheggio da dove è partito il nostro itinerario.

21 Vallacca – Stagno Pescetti – Vallacca






Itinerario trekking 21 - Vallacca - Gaietta - Stagno Pescetti - Vallacca ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 21 – Vallacca – Gaietta – Stagno Pescetti – Vallacca ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: E’ una vecchia mulattiera che si snoda nella parte centro-meridionale dell’isola attraverso una zona leggermente collinosa, lungo il percorso si possono osservare interessanti scorci delle saline, del Forte Vittorio sede della Stazione Astronomica, del canale di San Pietro e della piana del Macchione.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, non vi sono grosse difficoltà, le pendenze sono di modeste dimensioni.
Attrezzatura: Scarpe da trekking. Acqua, abbigliamento sportivo a seconda della stagione.
Percorrenza: Due ore.
Partenza: 39° 07’.46’’N – 008° 17’.65’’ E
Partendo da Carloforte (Piazza Pegli) si corre lungo la provinciale N° 102 al Km. 2,4 sulla sinistra si individua una strada sterrata da cui ha inizio il nostro itinerario. Ci si immette nella strada cementata delimitata da mura a secco, si prosegue sempre diritti lungo una modesta salita sulla nostra destra si nota il canale di Vallacca ricco di vegetazione a macchia mediterranea, le acque di questo canale servono ad alimentare il sistema idrico della salina.Dopo circa dieci minuti , al culmine della salita la strada diventa sterrata, qui si può fare una sosta perché sulla nostra sinistra, a poche decine di metri dal sentiero, una sorta di belvedere naturale ci consente di poter osservare il panorama della parte meridionale dell’isola, tutto il Canale di San Pietro, e far giungere lo sguardo lontano sino all’Isola Piana. Proseguendo sulla nostra destra si sale ancora per qualche centinaio di metri, da questa nuova posizione si cominciano a vedere le zone pianeggianti, in parte coltivate o adibite a pascolo, che circondano lo Stagno dei Pescetti, una depressione stagnante di 46 ettari, che fu parzialmente bonificata tra il 1895 e il 1897, facendo defluire le acque lungo un canale di circa un chilometro presso la Vivagna, annoverata tra le zone umide dell’isola. Da qui si comincia a scendere costeggiando alla nostra destra un muro a secco semicoperto dalla macchia che in questa zona è ricca di alte ed eleganti ginestre, odorosi lentischi e verdi olivastri.Il sentiero improvvisamente scompare ricoperto da una fitta macchia, si scavalca quindi il muretto e dopo cento metri lo si riprende e subito dopo si svolta a sinistra incontrando il tratto cementato che lungo una leggera discesa ci condurrà, tenendo sempre la sinistra, a un bivio nei cui pressi, immersa nel verde, sorge una bella ed elegante villetta, Casa Spanò. Da questo punto se si volta a sinistra e ci si inerpica lungo una salita alquanto ripida ma in buone condizioni si arriva nei pressi del sito nuragico del Resciotto da cui si gode di una bellissima vista sulla parte sud-occidetale dell’isola, se invece si svolta subito a destra e si prosegue lungo la discesa cementata si raggiunge il bordo dello Stagno dei Pescetti e seguendo la strada verso destra si incontra la provinciale N° 102 da questo punto si volta ancora a destra e si prosegue per circa1200 metri incontrando il punto iniziale del nostro itinerario.

22 Sant’Anna – Becco delle Scimmie – Nasca – Zi – Sant’Anna






Itinerario trekking 22 - Sant’Anna - Becco delle Scimmie - Nasca Canale del Zi - Sant’Anna ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 22 – Sant’Anna – Becco delle Scimmie – Nasca Canale del Zi – Sant’Anna ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: E’ una vecchia mulattiera che si snoda nella parte settentrionale dell’isola attraverso una zona in buona parte disabitata, lungo il percorso si possono osservare interessanti scorci panoramici sino ad arrivare al laghetto artificiale di Nasca.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è ben tracciato, non vi sono grosse difficoltà, le pendenze sono di modeste dimensioni.
Attrezzatura: Scarpe da trekking. Acqua, abbigliamento sportivo a seconda della stagione.
Percorrenza: Due ore
Partenza: 39° 09’.81’’N – 008° 16’.30’’E
Partendo da Carloforte si percorre la strada urbana che porta al vecchio campo sportivo, si prosegue sulla stessa strada per Guardia Mori. Al bivio subito dopo l’Hotel Guardia Mori si procede per la località S. Anna come indicato dal segnale. Dopo circa un Km, poco prima di una ampia curva che sale, si nota il cartello indicatore sulla destra, se si è in macchina si può accedere lungo il sentiero e dopo cento metri, sulla destra, si trova la possibilità di parcheggiare. Da questo punto, tenendo la sinistra, si procede lungo il sentiero sterrato ma ben tracciato, ai lati si notano verdi esemplari di pini d’Aleppo, splendidi ginepri e altre interessanti specie della macchia mediterranea che ricoprono i costoni del selvaggio bricco delle Scimmie che si erge a 134 metri sulla destra del sentiero. Proseguendo si intravedono in certi tratti le tubazioni delle condotte dell’acqua provenienti dal vecchio acquedotto di Nasca. Dopo circa 1 Km di percorso si giunge presso il centro eolico e fotovoltaico. In prossimità della recinzione del centro eolico sulla nostra destra si prosegue e ci si immette sul lastricato del sentiero che porta al minuscolo ma suggestivo laghetto artificiale di Nasca, realizzato tra 1932 e il 1935 per l’approvvigionamento idrico di Carloforte, una breve passeggiata sulla diga di sbarramento del bacino per dare uno sguardo panoramico sulla costa settentrionale e, se si vuole, la possibilità di scendere attraverso un sentiero scosceso, impervio ma suggestivo, alla piscina naturale di Nasca incastonata in una sorta di deserto roccioso. Dopo la risalita, si riprende la strada lastricata, che dopo un primo tratto diventa sterrata percorribile anche in auto, si prosegue verso la zona delle Commende sino al bivio che porta all’Hotel La Valle a questo punto si volta verso sinistra, si inforca una salita il cui fondo è cementato e si giunge al bivio Gioia-Commende, un segnale inviterà a voltare a sinistra, una strada cementata, che costeggia a sinistra un profondo canalone, ci porterà al luogo di partenza.

23 Calafico – Borrona – Calafico






Itinerario trekking 23 - Calafico - Borrona - Calafico ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 23 – Calafico – Borrona – Calafico ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: E’ un sentiero impervio che si snoda lungo il costone roccioso del promontorio di Calafico sul lato destro, il percorso è piuttosto accidentato ma percorribile con l’equipaggiamento adatto alla circostanza.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è tracciato, vi sono alcune difficoltà, a causa delle pendenze e del fondo quasi sempre roccioso.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Tre ore andata e ritorno
Partenza:39° 09’ 28” N – 008° 13’.77”E
Si parcheggia l’auto sul piazzale asfaltato di Calafico, si scende lungo la strada cementata che porta alla cala sul mare, si percorre sulla destra il tratto ciottoloso della cala poi sempre sulla destra il segnale apposito indicherà il sentiero che si inerpica sul lato della collina e attraverso un canalone, sempre sulla nostra destra si raggiungerà un panoramico, piccolo e suggestivo altopiano da cui si potrà godere di una bellissima vista sul mare occidentale sino al lontano orizzonte. Dopo questa breve sosta attraverso vari dislivelli si raggiunge la sommità della Borrona la bianca falesia commenditica che si erge per 100 metri quasi a picco sul mare azzurro di San Pietro. Nel percorrere questo arduo ma suggestivo itinerario bisognerà fare molta attenzione ai segnali che indicano il percorso, nei periodi che vanno da giugno a ottobre farsi accompagnare da una delle guide dell’Oasi Lipu che ha la sua stazione di studio e di controllo del Falco Eleonora presso la cala. Per gli escursionisti esperti si suggerisce di procedere verso Calavinagra una volta raggiunta la cala si riprende il punto di partenza dell’itinerario N° 4, giunti sulla provinciale N° 104 si gira a destra e si ritorna verso Calafico. Il tempo di percorrenza complessivo che prevede questa variante, sarà di circa quattro ore.

24 Nasca – Canale di Basilio – Nasca






Itinerario trekking 24 - Nasca - Canale di Basilio-Nasca ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 24 – Nasca – Canale di Basilio-Nasca ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: Si tratta di un sentiero appena tracciato sul pianoro che si estende a ovest del bacino idrico di Nasca per giungere sulla soglia del costone che delimita il canale di Basilio il cui fondo è raggiungibile dopo una impervia discesa che si percorre per un dislivello di un centinaio di metri.
Difficoltà: ⊗ Il sentiero è indicato da segnali formati da paletti e da cumuli di pietre. Non vi sono grosse difficoltà nel primo tratto di circa un km. La difficoltà è maggiore per chi volesse raggiungere il fondo del canale e quindi il mare.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: 3 ore andata e ritorno
Partenza: 39° 10’.05’’ N-008° 15’.38’’ E
Partendo da Carloforte si raggiunge il bacino idrico di Nasca dove sono ubicati il parco eolico e fotovoltaico. Si parcheggia nei pressi dei caseggiati del centro e attraverso l’indicazione si costeggia una parte del muro che delimita il bacino, poi si attraversa la diga di sbarramento e attraverso l’ultima apertura si entra nella radura che si deve attraversare per raggiungere la destinazione finale. Sul lato destro, un sentiero ci porterà verso le piscine naturali di Nasca che si trovano adiacenti al mare sul fondo della falesia di Punta Senoglio, procedendo e dirigendo i nostri passi verso sinistra si attraversa la sassosa radura ricoperta da cespugli di macchia bassa, ginepri,eriche, cisti, ginestre alcuni segnali ci indicano di proseguire verso un gruppo di pini che ricoprono la parte più alta della radura. Raggiunta questa posizione i cumuli di pietre, ci indicheranno il successivo tratto del percorso che terminerà nei pressi di una depressione circolare sabbiosa simile a un minuscolo tratto di deserto, sul cui fondo emergono piccoli pulvini di limonium, una interessante forma vegetale che fiorisce tra settembre e ottobre. Attraversato questo interessantissimo habitat naturale si raggiunge il bordo del profondo canale di Basilio dal cui costone che delimita la falesia si gode del panorama suggestivo della costa e del mare. Un giro panoramico si rende necessario ma con molta cautela e attenzione per non incorrere in inutili pericoli. Un segnale apposito indicherà, per chi volesse raggiungere il mare, l’inizio della discesa ardita e scoscesa che porterà sul fondo del canale e quindi alle acque stupende e cristalline per un bagno ristoratore prima di riprendere la strada del faticoso ritorno. Da giugno a ottobre è necessario farsi accompagnare da una delle guide dell’Oasi Lipu che ha la sua stazione di studio e di controllo del Falco Eleonora (il falco della regina) presso Cala Fico.

25 Guidi – Pescetti – Bellavista – Pescetti – Guidi (M)






Itinerario trekking 25 - Guidi - Stagno Pescetti - Bellavista Stagno Pescetti - Guidi ( Isola di San Pietro - Sardegna )
Itinerario trekking 25 – Guidi – Stagno Pescetti – Bellavista Stagno Pescetti – Guidi ( Isola di San Pietro – Sardegna )

Interesse: E’ una vecchia strada che si snoda attraverso la zona pianeggiante dell’isola intorno alla bonifica dei Pescetti, lungo il percorso si possono osservare interessanti scorci panoramici verso il mare sud-occidentale da una parte e le verdi colline a settentrione.
Difficoltà:  Il sentiero è ben tracciato, non vi sono grosse difficoltà, le pendenze sono di modeste dimensioni.
Attrezzatura: Scarpe da trekking. Acqua, abbigliamento sportivo a seconda della stagione.
Percorrenza: Due ore.
Partenza: 39° 06’.46’’N 008°18’.07’’E
Da Carloforte si prende la provinciale N° 103 che corre lungo la costa meridionale dell’isola poco prima della deviazione per la spiaggia di Guidi al Km Si parcheggia in una delle piazzuole di sosta, si torna indietro di circa 200 metri e si individua sulla nostra sinistra il segnale apposito che indica l’inizio del percorso. Una breve salita cementata ci immette in una stradina delimitata in parte da muri a secco, dopo circa 500 metri in prossimità di un bivio si volta prima a sinistra poi sempre diritti, infine a destra sino ad incontrate una casa sulla destra del percorso qui un bivio che immette nella strada sterrata che costeggia lo stagno. Una volta sulla strada sterrata che lambisce il lato dello stagno bisogna svoltare alla nostra sinistra, si costeggia per circa cento metri lo stagno, poi nuovamente a sinistra la strada si snoda attraverso le tanche adibite al pascolo si costeggiano alcune case nelle immediate vicinanze dell’ultima si volta a destra e si comincia a salire lungo un sentiero cementato che ci porterà ad incontrate la provinciale N° 102 all’altezza dell’Hotel Galman. Da questo punto si può osservare lo stagno e sullo sfondo le colline del Resciotto, si prosegue a destra lungo la discesa asfaltata e a circa 500 metri si svolta a destra si prosegue lungo la strada cementata che delimita lo stagno al bivio dei barracchini si tira diritti e si giuge ad intersecare la provinciale N°103 nei pressi della Vivagna, si svolta a destra e si giunge dopo qualche centinaio di metri presso il luogo di partenza di questo lungo ma agevole itinerario .

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